Le riserve in valuta estera che sono vicine a un record e un surplus di conto corrente hanno fatto accettare l'appello del baht come moneta rifugio regionale e hanno attirato il capitale straniero alle obbligazioni thailandesi. La valuta è stata la più forte del sud-est asiatico nell'ultimo anno. Il super baht, però, ha una complicazione per i responsabili politici che cercano di alimentare un recupero in un'economia in cui le esportazioni rappresentano circa il 70 per cento del prodotto interno lordo.
Gli spasmi causati dal baht riflettono il più ampio compito post-crisi della Thailandia: come passare da produttore a basso costo di dischi rigidi e parti per auto a industrie più avanzate che possono aumentare ulteriormente i redditi. Il governo militare, sotto la guida della giunta e il primo ministro Prayuth Chan-Ocha, promuove Thailandia 4.0 per rafforzare la biotecnologia, la robotica, i veicoli elettrici e altri settori, investendo in infrastruture e cercando di migliorare le competenze della forza lavoro.
"La sfida a lungo termine oggi è la competitività dell'industria", ha detto l'Assistente al Governatore della Banca di Thailandia, Chantavarn Sucharitakul, in un'intervista. "Particolarmente piccole e medie imprese che hanno beneficiato del forte deprezzamento della moneta nel 1997, oggi potrebbero trovare nuovi modelli di business per trasferirsi in uno spazio più elevato e più competitivo".
Sul lato positivo, la fiducia fiscale, monetaria e prudenziale, della Thailandia ha la fidicia degli investitori e i suoi rapporti di debito sono controllati dopo un processo "doloroso" di riforme avvenute negli ultimi due decenni che hanno riguardato banche, imprese, famiglie e governo, ha dichiarato Chantavarn.
Il 2 luglio 1997 la Tailandia fu demolita dal dollaro dopo che le riserve estere crollarono dopo gli attacchi degli speculatori. La moneta si schiantò, i mutuatari furono inadempienti sul debito in dollari, le istituzioni finanziarie scesero e una profonda recessione ne nacque. La nazione raccolse 14,1 miliardi di dollari di assistenza internazionale per aiutare il recupero.
Secondo la Banca di Thailandia, dopo la riparazione e la riforma del settore finanziario a lungo termine, le riserve estere di 184,5 miliardi di dollari sono seconde solo a Singapore nel sud-est asiatico e superano il debito estero a breve termine più di tre volte. Il surplus di conto corrente è stato del 10 per cento del prodotto interno lordo nel primo trimestre. Il baht è salito del 3,7 per cento contro il dollaro negli ultimi 12 mesi, più di tutte le altre monetein Asia dopo il dollaro di Taiwan e la rupia indiana.
Il Fondo Monetario Internazionale, che ha fornito aiuti alla Thailandia nel 1997, afferma ora che la posizione esterna è troppo forte.
Il governatore della Banca centrale, Veerathai Santiprabhob, ha respinto affermazioni che la Thailandia sta limitando la salita della moneta per un vantaggio commerciale sleale, dicendo che accade solo quando gli afflussi aumentano.
Secondo Rahul Bajoria, economista senior della Barclays Plc di Singapore le elevate riserve potrebbero essere in parte dovute al fatto che l'autorità monetarie hanno progressivamente liberalizzato le norme in materia di investimenti stranieri in uscita,
"Se i progetti d'investimento aumentano, ci possiamo aspettare aumenti la domanda di importazioni di capitali, che potrebbero contribuire a creare condizioni più equilibrate per il cambio", ha dichiarato Bajoria.
Eppure, gli investimenti del settore privato sono stati controllati dal momento che i generali hanno preso il potere col colpo di stato del 2014, mentre un rallentamento del debito delle famiglie sta pesando sui consumatori. La crescita economica sta accelerando su un recupero delle esportazioni, il reddito del turismo e le spese pubbliche. Ma rimane la più debole nel sud-est asiatico, poco più del 3 per cento.
L'attuale periodo di governo dei militari è il più lungo dagli inizi degli anni '70, in un paese che ha sopportato una dozzina di colpi di stato dopo aver messo fine alla monarchia assoluta nel 1932. Una nuova costituzione promulgata in aprile ha posto le premesse per un possibile ritorno a qualche forma ditta democrazia il prossimo anno.
Con incertezze politiche in patria, le imprese thailandesi hanno investito un record di 13 miliardi di dollari all'estero nel 2016, con un flusso netto di 1,6 miliardi di dollari. Le aziende tra cui il più grande produttore di cemento asiatico Siam Cement Pcl o SCG e il business delle energie rinnovabili BCPG Pcl stanno cercando di aggredire i mercati d'oltremare.
Il governo sta cercando di portare l'attenzione sulle opportunità domestiche. L'amministrazione ha presentato 56 progetti di infrastrutture importanti di circa 2,3 trilioni di baht (68 miliardi di dollari), come dimostra una ricerca di Bank of Ayudhya Pcl.
Thailandia 4.0 è parzialmente focalizzata su un investimento proposto da 1,5 trilioni di baht per cinque anni per aggiungere ferrovie, nuove città e industria moderna sul litorale orientale, un piano che il governo afferma di poter collegare con Belt and Road Initiative della Cina Si prevede che la maggior parte dei fondi venga dal settore privato.
La Thailandia è in concorrenza con Vietnam, Cambogia e Myanmar per gli investimenti diretti esteri, ha dichiarato Arthur Kwong, capo delle azioni dell'Asia-Pacifico presso BNP Paribas Asset Management Asia Ltd. a Hong Kong.
"Si ha davvero bisogno di vedere più stabilità da una prospettiva top-down", ha detto. "La Thailandia non è più l'unico paese a disposizione per gli investimenti diretti esteri. Ora ci sono più scelte e l'attenzione è probabilmente stata diluita da nuovi mercati di frontiera".
Tale concorrenza sottolinea anche la necessità di migliorare le competenze. La Thailandia ha bisogno di una migliore educazione delle forze lavoro, in particolare con l'invecchiamento della popolazione e la percentuale di contrazione dell'età lavorativa, ha dichiarato Ulrich Zachau, direttore dei
Paesi del Sud-Est asiatico per la Banca mondiale di Bangkok. "Questa è una grande questione strutturale per la Thailandia", ha detto.
Il creditore descrive lo sviluppo sociale ed economico tailandese negli ultimi quattro decenni come una straordinaria fuga dalla povertà.
Ma le riforme del settore finanziario, le grandi riserve in valuta estera e la sorveglianza bancaria della Banca di Thailandia potrebbero offuscare una ripetizione dell'implosione del 1997, la questione è se nei prossimi quattro decenni vedremo progressi simili.
La Thailandia riconosce la necessità e sta lavorando per ottenere migliori capacità della forza lavoro, aggiornamenti tecnologici e ulteriori ricerche e sviluppo per sfuggire alla trappola del reddito medio, ha dichiarato Chantavarn dalla Banca di Thailandia. "La sfida è nell'esecuzione", ha detto.
Di Sunil Jagtiani
FONTE: https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-06-29/thailand-copes-with-super-baht-20-years-after-currency-crashed
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