Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 21 aprile 2017

Spagnolo accusato di omicidio invia un forte segnale

Lo spagnolo accusato del terribile omicidio di un compatriota è arrivato in un tribunale di Bangkok per il verdetto venerdì sorridendo e mostrando ai giornalisti una citazione biblica scritta in inchiostro sul suo palmo sinistro.
Artur Segarra Princep aveva scritto "Luca 23:34" sulla sua mano, riferendosi all'appello di Gesù crocifisso a Dio: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno".
Segarra, 38 anni, è stata portato alla Ratchadapisek Criminal Court per sentire il verdetto su 13 accuse provocate dall'omicidio del connazionale David Bernat nel gennaio dello scorso anno.
I procuratori dicono che Segarra ha detenuto e torturato Bernat nel suo appartamento nel quartiere Huai Kwang di Bangkok, per 10 giorni, dal 20 al 30 gennaio. Forse ha costretto Bernat a rivelare il suo bancomat e rubato più di 700.000 baht (19.000 euro circa) dal suo conto bancario. Presumibilmente ha alimentato Bernat con un cocktail di droga e poi lo ha ucciso soffocandolo, utilizzando nastro adesivo e un sacchetto di plastica sopra la testa, ha bloccato il corpo e infine ha smembrato il cadavere e smaltito le parti in diversi luoghi lungo il fiume Chao Phraya.
Dopo la scoperta delle parti del corpo, Segarra è stato arrestato in Cambogia il 7 febbraio dello scorso anno e riportato in Thailandia il giorno successivo.
Detenuto nella prigione di Bangkok Remand, si è dichiarato colpevole di 13 accuse, tra cui rapimento, tortura,  furto, omicidio premeditato, sottrazione di cadavere,.

Fonte e storia completa in inglese (Source and full story in English):




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